Negli ultimi tempi il termine “Osteria” viene sempre più frequentemente accostato a locali che, tra ambienti asettici, porzioni irrisorie e prezzi esorbitanti, niente hanno a che fare con il significato originale di questo termine. Fortunatamente esistono posti come l’Osteria Alla Grande, nel quartiere Baggio di Milano, che si dissociano da questo uso sconsiderato e irresponsabile del vocabolario e riportano la parola Osteria nei confini di un luogo dall’atmosfera amichevole, in cui si serve cibo semplice e casalingo, un luogo che anche l’Accademia della Crusca approverebbe. Noi ci siamo stati per quella che è riduttivo definire solo una cena e qui vi raccontiamo la nostra esperienza.
Abbiamo provato l’Osteria Alla Grande e qui vi diciamo com’è!
IL MENU DELL’OSTERIA ALLA GRANDE: tradizionale e senza fronzoli
Entrando nella piccola sala al piano terra (ce n’è un’altra poco più grande al piano superiore per un totale di circa 50 posti) incontriamo subito il signor Roberto, meglio conosciuto come lo Smilzo, che dal 1982 gestisce l’osteria con piglio (fintamente?) burbero insieme alla moglie Elena che ogni tanto fa capolino dalla cucina sorridendo gentilmente.
Il menu (che contiene anche uno specifico divieto relativo all’uso dei cellulari “per evitare ulteriori disfunzioni erettili allo Smilzo”) è essenziale e contiene classici della cucina meneghina senza nessuna concessione a sperimentazioni e innovazioni: oltre ai piatti di salumi e formaggi di antipasto, come primi troverete risotti, gnocchi, tortelli, tagliatelle e, tra i secondi, arrosti, brasati, polpette, cotoletta, ossobuco, trippa. Noi tra i primi abbiamo provato il risotto con zafferano e funghi porcini (dalla cottura perfetta anche se forse un po’ troppo “lento” per i nostri gusti) e i ravioli di brasato con sugo di arrosto.
Tra i secondi abbiamo dato sfogo a tutta la nostra voglia di milanesità optando per la cotoletta con patate, i bocconcini di cinghiale con polenta, l’ossobuco con polenta e i mondeghili con purè.
La cotoletta con patate | © Tommaso Prada L’ossobuco con polenta | © Tommaso Prada
Era tutto buono e, malgrado non ci siano state vette indimenticabili, il nostro apprezzamento è stato testimoniato dalla scarpetta che abbiamo fatto ad ogni piatto.
I bocconcini di cinghiale con polenta | © Tommaso Prada i mondeghili con purè | © Tommaso Prada
Pur essendo già sazi (come in ogni osteria che si rispetti, le porzioni sono abbondanti) abbiamo provato anche i dolci.
Le due torte | © Tommaso Prada La torta di mele | © Tommaso Prada
Alla fine, proviamo un’ottima torta di mele e una convincente torta con pesche e cioccolato.
L’ATMOSFERA DI ALLA GRANDE: un goliardico assaggio della vecchia Milano
Come detto, siamo a Baggio, un quartiere di profonde tradizioni che mantiene stoicamente la propria identità, quasi fosse un paese separato da Milano (e in effetti, fino al 1923 era così). Questa zona è quindi il contesto perfetto perun locale dall’ambiente semplice, ma al contempo dalla personalità ben definita, fatta di arredi in legno e pareti ricoperte di oggetti (orologi, cucchiaini, telefoni, cartelli e altri ninnoli non meglio definiti). Un angolo della sala è ad uso esclusivo dello Smilzo che se ne sta nel suo banchetto a rispondere al (bellissimo) telefono retrò, a canticchiare sottovoce e a leggere (quella sera la guida “Eat.Mi” di Visintin, dove anche “Alla Grande” viene citata); ogni tanto si alza per redarguire simpaticamente i clienti che usano il cellulare, controllare con sguardo accigliato che non ci siano intoppi nella gestione della sala e per parlare dei bei tempi andati con gli avventori abituali come “l’Avvocato”, seduto al tavolo accanto al nostro. Come intuibile quindi, lo Smilzo È l’Osteria Alla Grande e già solo la sua presenza basterebbe a rendere l’atmosfera impagabile.
Il vero spettacolo però comincia quando entra in scena Donato con la sua chitarra o meglio, come viene presentato dallo Smilzo, “Donato dei Profeti”. Cercando di nasconderci, apprendiamo dal cellulare che Donato è stato famosissimo negli anni 60 con il suo gruppo, I Profeti appunto, e che ha partecipato anche ad un Sanremo come solista. Tra canzoni di Jannacci, Nomadi, Vecchioni, Battisti e canzoni popolari milanesi (anche un po’ spinte, appunto “da osteria”) ci sembra quasi di partecipare ad uno spettacolo di cabaret in cui anche lo Smilzo è parte attiva con le sue battute caustiche, gli interventi che coinvolgono il pubblico e persino una sorprendente gestione delle luci della sala. Il risultato è un’atmosfera mai forzata e imbarazzata: abbiamo visto divertirsi sia giovani che anziani per quella che è un’esperienza adatta a gruppi di amici, ma anche per il compleanno della nonna che si ritroverà ad aprire cassetti della memoria dove sono conservati i suoi vecchi vinili, come nel caso della fantastica signora che durante la nostra cena ha cantato con trasporto tutte le canzoni suonate da Donato.
I PREZZI DI ALLA GRANDE: corretti
Il piatto di salumi misti costa 12 euro, quello di formaggi 10, tutti i primi costano 9 euro e tutti i secondi con contorno 15; i dolci costano 5 euro e le caraffe di vino sfuso 8 euro; pane e coperto non si pagano, così come non ha prezzo il divertimento che ci hanno regalato lo Smilzo e Donato. Noi, dopo aver pagato rigorosamente in contanti (sì, nel 2020 c’è ancora qualche locale non dotato di Bancomat), siamo usciti dopo più di 3 ore davvero soddisfatti canticchiando “Io vagabondo” e chiedendoci come mai avessimo aspettato così tanto per una serata davvero Alla Grande.
OSTERIA ALLA GRANDE
Via delle Forze Armate 405, Milano
02.48911166
Aperto tutti i giorni (12-14.30 e 20-22.30) tranne domenica e lunedì
INFORMAZIONI UTILI:
- Menu: tipico milanese, non adatto ai vegetariani
- Prezzo: sui 25 euro, bere escluso
- Mood: informale, adatto ad una cena tra amici
- Come prenotare: telefonicamente
- Come arrivare: in auto o con il bus 67
Conoscevate già l’Osteria Alla Grande? Lo avete già provato? Fatecelo sapere condividendo i vostri scatti con l’hashtag #ConoscoUnPosto o commentando qui sotto!
4 commenti
Finalmente a Baggio! Finalmente un puntino sulla mappa anche per il mio quartiere! Tornate presto, magari per la focaccia del panificio Dipaola, o per il pane della Pucceria, per le brioche e l’atmosfera della pasticceria Carta Da Zucchero e sicuramente per un pranzo alla trattoria 395 che cambia il suo menù ogni singolo giorno e che il sabato è aperta anche a cena (ma prenotate perché anche se è grande è sempre piena) e fatevi un giro per i vicoli del borgo, rimarrete affascinati da questa periferia che è molto diversa dal quartiere di palazzoni che vi aspettate, con le sue case di ringhiera e il pavé…e già che ci siete fatevi un giro per il Parco Delle Cave, grandissimo e splendido in ogni stagione. Milano è anche e soprattutto qui.
Viviana
Grazie Viviana, che bello! Segniamo tutto e non mancheremo di tornare! 🙂
[…] Alla Grande, abbiamo provato per un pranzo (il servizio serale viene effettuato solo al giovedì e nel weekend […]
[…] OSTERIA ALLA GRANDE (Baggio, €€) […]