Un pranzo speciale (e stellato) al bistrot di Cannavacciuolo a Novara

Di Elisabetta De Candia

Inaugurato nel 2015 nel centro storico di Novara, il bistrot di Antonino Cannavacciuolo ha di recente guadagnato la sua prima stella Michelin.

Situato all’interno del Teatro Coccia, il locale di Cannavacciuolo si articola su tre livelli diversi: all’ingresso, potrete trovare il caffè, ideale per la colazione, pranzi veloci, merende ed aperitivi. La pasticceria merita una menzione speciale, e può vantare le classiche sfogliatelle napoletane e babà al rum – dalla tradizione della terra natia dello chef – brioche, tiramisù, e monoporzioni delle torte più svariate. Salendo al mezzanino che conduce al primo piano, si passa invece al bistrot, vero cuore del ristorante, che da quest’anno può vantare la sua prima stella.

Noi siamo stati per pranzo, e qui vi raccontiamo com’è andata!

IL MENU DEL CANNAVACCIUOLO BISTROT: teatrale

La carta del bistrot Cannavacciuolo è strutturata come se fosse un’opera teatrale, in sintonia con l’edificio all’interno del quale è ospitato, un teatro: al posto degli antipasti c’è quindi l’ouverture, i primi piatti vengono chiamati musical, i secondi piatti opera. Gli ingredienti elencati nel menu ricordano il Sud Italia, con qualche incursione in terra piemontese: tra gli antipasti, ci incuriosiscono molto le capesante scottate, rape in agro di lamponi ed emulsione di scalogni, così come la battuta di fassona al coltello, tuberi, fegato grasso e bagna cauda. I primi vantano invece ravioli di caciocavallo, topinambour, z abaione salato all’alloro e grano saraceno. Vogliamo poi parlare dello spaghettone di Gragnano tiepido, aglio nero, gambero rosso e pop-corn di mare? Insomma, la scelta si fa piuttosto ardua. I secondi piatti non sono meno invitanti: un esempio ne sono la rana pescatrice, con burro alla nocciola, broccolo fiolaro e caviale affumicato al salmone,o la vitella piemontese croccante, con animelle arance e finocchi.

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Il benvenuto dello chef | © Elisabetta De Candia

Iniziamo con il benvenuto della casa: ottime focaccine ai pomodorini, crema di arachidi nel suo guscio, frolla candita, e piccolo gnocco fritto; dopodichè ci viene servito un pomodoro candito ricostruito, ripieno di baccalà mantecato. Il cestino del pane e dei grissini, servito con burro chiarificato e leggermente salato, è da cinema (ops, teatro).

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Il cestino di pane e grissini | © Elisabetta De Candia

Nella più totale indecisione, optiamo per il menu degustazione – che qui viene chiamato sipario, e che prevede cinque portate al costo di 75 euro. È possibile scegliere anche il menu degustazione di sette portate, lasciato alla fantasia dello chef Vincenzo Manicone, che è proposto al costo di 90 euro (come in molti altri ristoranti di questo genere, non si possono però scegliere due menu differenti per lo stesso tavolo).

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Il crudo di ricciola | © Elisabetta De Candia

Il nostro percorso di degustazione inizia ufficialmente con un crudo di ricciola, insalatina di papaya, cipollotto e sesamo. I sapori sono delicati e sapientemente accostati, il pesce freschissimo e abbondante.

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Il risotto ai ricci di mare, capperi, limone e acciuga | © Elisabetta De Candia

A seguire, il piatto che più ci ha conquistati dell’intero menu: risotto servito con una creme brulee ai ricci di mare, spolverata di capperi, limone e acciuga. Superata la prima perplessità dovuta all’accostamento di sapori così forti e parzialmente contrastanti tra loro, una volta amalgati, il risultato è un’esplosione di gusto e piacere. La crema ai ricci di mare ha un sapore deciso, ma che riesce a non sovrastare sugli altri ingredienti. Da applausi.

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Gli gnocchetti | © Elisabetta De Candia

Proseguiamo con gli gnocchetti di patate, spuma al cacio, pepe nero, e coniglio di Carmagnola. Un piatto tecnicamente ben riuscito, anche se non memorabile.

Il menu a questo punto prevede una scelta tra due secondi piatti: noi decidiamo di provarli, ovviamente, entrambi, e ci vengono così serviti la rana pescatrice con burro di nocciola, broccolo fiolaro e caviale affumicato al salmone, e il petto d’anatra, il suo fegato grasso, nocino e scorzanera. Il secondo di pesce è forse eccessivamente delicato nei suoi sapori, mentre è il petto d’anatra l’assoluto vincitore, di una consistenza e morbidezza fuori dal comune.

Resettiamo i sapori con il pre dessert, una leggerissima mousse al profumo di basilico con caramello effervescente.

Ed è il momento del dolce, biancomangiare limone e alloro. Le consistenze sono molto particolari e riuscite nei contrasti, ma, alla fine, non convince: sacrificabile.

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La “piccola” pasticceria | © Elisabetta De Candia

C’è spazio (ma neanche troppo) per la piccola pasticceria che ci viene servita con il caffè, tra cui spiccano code di aragosta con crema chantilly, macarons alla pastiera napoletana (meravigliosi) e gelè al frutto della passione.

Dal percorso di degustazione si esce sazi, ma sazi davvero. Ve lo consigliamo assolutamente per la vostra prima visita al Bistrot, ma per un pasto completo possono bastare anche un paio di piatti a scelta dal menu.

L’ATMOSFERA DEL CANNAVACCIUOLO BISTROT: elegante

La "piccola" pasticceria | © Elisabetta De Candia
La sala principale del bistrot | © Elisabetta De Candia

L’ambiente del ristorante è molto piacevole, con tavoli grandi e molto distanziati tra loro. L’arredamento della sala principale al primo piano è moderno e molto curato, con elementi di design accostati ad oggetti del quotidiano.
D’estate, vi consigliamo di prenotare un posto sulla terrazza esterna, che si affaccia (purtroppo) sul parcheggio antistante al locale, ma che è deliziosamente arredata con piante, erbe aromatiche e grandi luci: atmosfera romantica assicurata.

I PREZZI DEL CANNAVACCIUOLO BISTROT: stellato, ma non troppo

La "piccola" pasticceria | © Elisabetta De Candia
Un dettaglio dell’arredamento | © Elisabetta De Candia

La prima stella Michelin, come prevedibile, ha fatto leggermente lievitare i prezzi del Bistrot, che però rimangono perfettamente proporzionati alla qualità indiscussa di ogni singolo piatto. Rimane un pranzo/cena dal prezzo importante: gli antipasti oscillano sui 25 euro, stessa cifra per i primi piatti; i secondi si assestano invece tra i 30 e i 32 euro.
Come anticipato, i prezzi dei menu degustazione sono di 75 euro per cinque portate, 90 euro per sette portate. Una particolare menzione alla nutrita carta dei vini, che invece mantengono prezzi parecchio competitivi.
A nostro parere, il Bistrot Cannavacciuolo è una piccola coccola che dovreste regalarvi al più presto.

CANNAVACCIUOLO CAFÉ E BISTROT
Piazza Martiri della Libertà 1, Novara
0321 612109
Aperto tutti i giorni ( 12.30-15 e 19-23 ) tranne lunedì

INFORMAZIONI UTILI:

  • Menu: italiano; possibilità vegetariana in carta.
  • Prezzo: sui 50-70 euro (alla carta) bevande escluse; menu degustazione a 75 euro
  • Mood: adatto a cene di coppia, tra amici, ma anche di lavoro
  • Come prenotare: telefonicamente oppure sul sito
  • Come arrivare: si trova nel centro storico di Novara, a circa un’ora di strada da Milano. Ampio parcheggio di fronte al ristorante

Conoscevate già il Cannavacciuolo Bistrot? Lo avete già provato? Fatecelo sapere condividendo i vostri scatti con l’hashtag #ConoscoUnPosto o commentando qui sotto! 

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