Ristoranti a Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato questo mese

Di Redazione

In queste ultime settimane abbiamo provato tanti ristoranti a Milano anche molto diversi tra loro, di cui vogliamo condividere le nostre impressioni. Dai (tanti) ristoranti orientali ai locali per l’aperitivo, dal bistrot di pesce al posto specializzato in polloecco i nostri racconti!

10 RISTORANTI A MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE

WABY

Ci siamo fiondati da Waby, ristorante di ispirazione orientale a due passi da Corso Como, ad appena una settimana dalla sua apertura, avvenuta a metà aprile. A incuriosirci dal nostro ‘studio’ online era stata la combinazione di un ambiente molto bello e il menu molto interessante. Sul primo aspetto ci sentiamo di confermare: l’atmosfera è davvero ricercata, ideale per un pranzo di lavoro o una cena romantica, anche grazie al tocco dello stesso studio d’architettura che si è occupato, per esempio, di Iyo Aalto, un altro locale stupendo in città. Il menu è sì interessante (si va dai dim sum al sushi, dai kobachi ai soba e fino alla robata, con l’utilizzo di ingredienti anche particolari e pregiati), ma l’esecuzione non ci ha convinto. I sapori sono poco distinguibili gli uni dagli altri e, in generale, nessuno dei piatti che abbiamo scelto ci ha letteralmente impressionato. Abbiamo provato diverse portate: i gunkan, il tenpura di granchio, gli yakitori di pollo caramellato e cipollotti fino alla robata e anche il dessert, una (buonissima, questa sì) cheese cake. Il conto è oltremodo sostanzioso: in due, a pranzo, siamo usciti con un pasto tutto sommato leggero a fronte di uno scontrino da 100€. Servirà del rodaggio? Insomma, tra i ristoranti a Milano provati di recente non siamo del tutto sicuri di voler ritentare.

WABY RESTAURANT. Via de Cristoforis 2, Milano. 02 83412987. Aperto tutti i giorni (12:15-14:30 e 19:30-00).

THE ROLL STATION

Avete mai provato degli involtini primavera ripieni di cheeseburger? E di amatriciana? The Roll Station, aperto da poco in Corso di Porta Romana, propone proprio questo tipico piatto cinese rivisitato con ripieni molto originali. Il menu, ampio e super invogliante, si divide in sezioni che rimandano alle linee metro di Milano, e non mancano le opzioni per tutti i gusti, tra cui gli involtini vegetariani della M2, quelli con ripieno ispirato a piatti di pasta della M3 e ancora i roll a base di pesce della M4. E per finire il pasto in bellezza, ci sono anche delle opzioni dolci. Noi abbiamo provato Amatriciana, Il ligure, Cheeseburger, Cotoletta alla milanese, Salsiccia e friarielli e Gamberi e ginger, spendendo 19€ totali bevande incluse (gli involtini vengono dai 1.50 euro a 2.50 euro l’uno). Croccanti e gustosi, ci sono piaciuti molto tutti, ma non potete assolutamente perdervi il Cheeseburger. Vi consigliamo di ordinarne almeno 5-6 a testa per saziarvi e per provare ripieni diversi. Per quanto riguarda la location, invece, il locale è piccolino, accoglie una decina di persone all’interno e un paio all’esterno lungo il marciapiede. Perfetto per un pranzo veloce ed informale ma soprattutto ideale da asporto, e perchè no, idea originale e perfetta anche per aperitivo. Torneremo di sicuro a provare gli altri gusti!

THE ROLL STATION. Corso di Porta Romana 94, Milano. 02 4962 7679. Aperto tutti i giorni (11-22).

MANFREDI

Di questo bistrot di pesce vi abbiamo parlato qualche mese fa nel nostro articolo dei nuovi ristoranti a Milano. Con casa in via Vetere, a due passi dallo splendido parco adiacente alla basilica di Sant’Eustorgio in zona Colonne, che i più ‘anziani’ ricorderanno senz’altro per la presenza dello storico Bar Rattazzo, Manfredi è ideale per degustare alcuni classici comfort food, ma rivisitati in chiave più moderna. Noi abbiamo diviso in quattro alcuni piatti, tra cui pappa al pomodoro, cozze e bottarga, crocchette di polpo e provola, con maionese di mare e uova di salmone, bocadillo di calamaro fritto, salsa tartara e melograno, arancini al nero di seppia, carpaccio di ombrina con miele e maracuja, e per finire la carbonara di mare e Katsuobushi e la “falsa” lasagna alla guancia d’ombrina, con verza stufata, mousse al lime e nero di seppia (questi ultimi, rispettivamente, il piatto che ci ha conquistati e il piatto che ci ha convinti di meno). Il conto totale si è assestato sui 40 euro per persona. Non possiamo non menzionare un tiramisù da volare, cocktail sapientemente preparati e una playlist italiana che ci ha intrattenuto a cantare a squarciagola a locale oramai svuotato (chiediamo scusa a Max Pezzali per le stonate), per darvi più di un valido motivo per provarlo.

MANFREDI. Via Vetere 12, Milano. 340 1977355. Aperto tutti i giorni (18-2, dom fino a mezzanotte) tranne il lunedì.

ERBA BRUSCA

Complice la pandemia, non tornavamo da tantissimo in questo ristorante ai bordi del Naviglio milanese, che vi avevamo più volte consigliato soprattutto tra i ristoranti a Milano per mangiare all’aperto. Siamo così tornati carichi delle migliori aspettative, trovandoci davanti, complice il maltempo, a un’atmosfera certamente meno d’effetto rispetto all’estate, a una carta canonicamente molto corta e a un’esperienza, in generale, un po’ sottotono. Il menu, dicevamo, è parecchio stringato, impostato com’è in due antipasti, due primi e un dolce (con la possibilità di ordinare delle combinazioni ‘degustative’ di piatti da 37, 43 e 49 euro). Abbiamo ordinato alla carta, provando un po’ tutto: dagli asparagi e agretti alla griglia con ricotta salata, limoni, menta e mandorle alla testina di Mora Romagnola alla griglia, dagli spaghetti alla carbonara di aringa affumicata, prezzemolo e limone al risotto con cipollotto fondente, aceto di miele e maggiorana. Nessuno dei piatti, fatta eccezione per gli spaghetti, ci hanno fatto volare, e a fare la differenza, in negativo, è stato più che altro un servizio ruvido e frettoloso che poco si addice al posto e ai suoi intenti, devoti al racconto dell’orto e di una filiera consapevole. Da ultimo, lo scontrino finale è stato di poco meno di 60 euro a testa, una cifra che abbiamo trovato sproporzionata, ahimè, rispetto all’esperienza avuta.

ERBA BRUSCA. Alzaia Naviglio Pavese 286, Milano. 02 87380711. Aperto tutti i giorni (19:30-23:30, sab e dom anche a pranzo).

PALINUROBAR

Nel cuore di Città Studi, per un aperitivo che magari si trasforma anche in cena semplice ma gradevole, c’è Palinurobar, che sulle ‘ceneri’ di un bar anni 80 si propone come nuova meta per gli amanti di vini naturali e di ingredienti non banali. Un po’ retrò, un po’ cool, decisamente ben pensato, Palinurobar fa una grande ricerca in termini di etichette, che serve accompagnate con salumi e formaggi anche particolari (salsiccia al mirto, il mitico ciauscolo, ma anche capocollo e blu di bufala) o piccole meze perfette per la condivisione, come l’uovo sodo con bottarga e aioli, l’anguilla o l’humus. Prezzi nella norma, coi calici tra i 7 e i 9 euro.

PALINUROBAR. Via Paisiello 28, Milano. 327 2886016. Aperto tutti i giorni (17:30-00, ven e sab fino all’una) tranne lunedì.

VURRIA

La pizza Selvaggia | © Alice Caprotti

La pizza di Vurria ha un ingrediente davvero insolito: l’aloe vera. A quanto pare, le proprietà di questa pianta non alterano il sapore finale della pizza e unite all’utilizzo di farine di tipo 1 e alla lievitazione di 30 ore, donano una leggerezza e digeribilità fuori dal comune. Siamo venuti a testare queste promesse di persona nella sede di Isola: il menu si divide tra ‘rosse’ e ‘bianche’, a cui si aggiungono una serie di antipasti misti come bruschette, frittatine e crocché di patate. Noi abbiamo provato la Selvaggia, con pomodoro pelato giallo, mozzarella di bufala, salsiccia, cipolla caramellata, peperone crusco e basilico fresco e la Vegetè, con melanzane a funghetto, zucchine al forno, salsa di basilico, pacchetelle rosse e pesto di basilico. Entrambe molto buone e come promesso, super digeribili. L’interno è molto minimale ma d’estate potete approfittare di un piccolo dehors esterno.

VURRIA. Via Pietro Borsieri 28, Milano. 02 49423783. Aperto tutti i giorni (12-15 e 19-23).

GERLI

Per uno dei nostri canonici pranzi di redazione, alla domenica, abbiamo scelto di provare questa recente apertura in zona De Angeli, al civico 23 della frequentatissima via Ravizza, dove di recente sono arrivati anche La Casa Iberica e Cantina Urbana. Le aspettative erano molto alte per almeno un paio di ragioni: nel quartiere c’è bisogno di novità e, soprattutto, la gestione di questa nuova insegna è la medesima di un posto che ci è sempre piaciuto molto, l’Antica Trattoria del Gallo di Gaggiano. In questa ‘dépendance‘ milanese, i fari sono tutti puntati sul pollo (ruspante, italiano e allevato all’aperto), servito principalmente nella versione allo spedio di brace, cotto cioè per un’ora nel girarrosto Josper, ma disponibile anche nelle vesti di petto di pollo alla milanese, alette speziate e cannoncini croccanti. Ad accompagnare il pollo, saporito senza esagerare, succosissimo e cotto alla perfezione, sono verdure altrettanto buone, tra cui peperoni con coriandolo e anacardi, insalata di melanzane, cipolla con pane tostato e capperi, oltre a patate in più o meno tutte le salse. Una definizione per questo pranzo? Tutto giusto. Il servizio è stato gentile e preciso, l’atmosfera piacevole e raccolta (considerate anche qualche piccolo tavolo all’aria aperta nel cortile interno) e il conto si è attestato sui 40 euro a testa, bere incluso e uscendo decisamente sazi. Per chi volesse provarlo, ma a casa, esiste anche la possibilità di ordinarlo in versione take away. Per noi, tra i ristoranti a Milano di questo mese, super approvato!

GERLI DAL 1870. Via Ravizza 23, Milano. 02 84215366. Aperto tutti i giorni (12:15-14:30 e 18-21:30) tranne domenica sera e lunedì.

KIM BAR

Torniamo da anni praticamente settimanalmente da Kim Bar, ristorante cinese in zona Buonarroti, e per diverse ragioni, tutte ottime. Qui i ravioli (specie gli shaomai, ma anche quelli all’anatra e ai gamberi) sono una garanzia, così come tutte le altre pietanze, in arrivo dalla regione tra Canton e Hong Kong. Vi suggeriamo di chiedere allo sbrigativo ma efficace personale di sala i piatti del giorno (se disponibile, vi consigliamo spassionatamente il polpo con gli asparagi) e non farveli scappare, insieme all’anatra con bambù e funghi e alle tante verdure, tra cui le melanzane davvero notevoli. L’interno del locale è molto spartano, e se la stagione lo consente la cosa migliore è prenotare all’esterno sui tavolini del marciapiede, anche considerato che la via non è molto trafficata. Il conto è lo stesso da anni, tra i 20 e i 30 euro a seconda di quello che ordinerete, e anche la soddisfazione con cui usciamo da questo ristorante è rimasta immutata. Evviva!

KIM BAR. Via Correggio 16, Milano. 339 2936017. Aperto tutti i giorni (12-15 e 19-23) tranne martedì.

NORAH WAS DRUNK

Ristoranti Milano
Il nostro aperitivo da Norah Was Drunk | © Caterina Zanzi

A febbraio, quando ha aperto, vi avevamo segnalato questo cocktail bar a Lambrate tra le novità più interessanti da provare. E quindi, neanche a dirlo, siamo andati per un veloce aperitivo in questo locale non troppo grande ma molto curato e arredato con materiali di recupero (e con un’ottima selezione musicale), gestito da due ragazzi adorabili (tra cui un ex barman di Rita e Lacerba). Qui, a spiccare nella lista dei cocktail è l’assenzio, ma trovate tanti altri drink (anche in taglia ‘mini‘, ottima idea per provare più di un cocktail), tutti molto particolari e una stringata selezione di vini. Noi abbiamo provato due drink fa-vo-lo-si (e molto carichi, siamo usciti un po’ barcollanti, cosa più unica che rara a Milano a fronte di un solo drink): lo Pshyco Gibson (gin al cipollotto, mastiha, vermut dry e cipollina alla menta) e l’Oyster Martini, con gin, vermuth dry e una simpatica (nonché buonissima) ostrica all’interno. Ad accompagnare, oltre a qualche patatina, oliva e focaccina che arrivano compresi nel prezzo dei drink (tra i 9 e i 12 euro), abbiamo provato anche le conserve portoghesi, scegliendo delle ottime sardine al limone. Super approvato!

NORAH WAS DRUNKVia Porpora 169, Milano02 83428246. Aperto tutti i giorni (18-02).

THAI LOUNGE

Sempre a Lambrate, abbiamo proseguito la nostra serata da Thai Lounge, un ristorante di cucina thailandese, ça va sans dire, in via Conte Rosso. Gli appassionati del genere sanno quanto sia difficile trovare ristoranti a Milano in cui mangiar bene thai, ma possiamo ritenerci soddisfatti di questo primo assaggio: sia in sala che in cucina le persone sono thailandesi, e portano in tavola piatti simbolo di questa cucina tra cui zuppe, insalate, e piatti a base di riso e noodles. Noi abbiamo iniziato ordinando dei deliziosi involtini thai, per poi proseguire con un’ottima zuppa agropiccante di puntine di maiale con citronella e foglie di Kaffir Lime e un pad thai forse un po’ sottotono. Il servizio è molto gentile, e il conto corretto (abbiamo speso una ventina di euro a testa); peccato soltanto per l’atmosfera davvero ridotta all’osso, simile a quella che potremmo trovare in una lounge d’aeroporto. Se ‘scaldato’ un po’, però, potrebbe diventare il nostro riferimento per la cucina thai a Milano, e non è cosa da poco.

THAI LOUNGE. Via Conte Rosso 27, Milano. 02 5182 8210. Aperto tutti i giorni (12-15 e 18-23) tranne martedì.

Voi avete mai provato uno di questi ristoranti a Milano? Come vi siete trovati? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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2 commenti

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[…] Ristoranti a Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato questo mese […]

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Due passi nel quartiere Lambrate a Milano: cosa vedere e mangiare in zona - Conosco un posto 25/01/2024 - 10:27 am

[…] LOUNGE. Di questo piccolo ristorante thailandese in via Conte Rosso vi abbiamo già parlato qualche tempo fa e da allora abbiamo provato Thai Lounge molte altre volte, anche in versione […]

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