Ristoranti a Milano: 10 indirizzi che abbiamo provato questo mese

Di Redazione

Complici una serie di aperture super interessanti che non vedevamo l’ora di testare, questo mese abbiamo provato tanti ristoranti a Milano anche molto diversi tra loro, di cui vogliamo condividere le nostre impressioni. Dalla panetteria giapponese all’hamburger ‘gozzo’, dal locale dalle forti influenze pugliesi e uno dedicato alla carne passando per qualche cucina dal mondoecco i 10 ristoranti a Milano provati di recente!

10 RISTORANTI A MILANO CHE ABBIAMO PROVATO DI RECENTE

BEEF BAR

Non c’è che dire, se c’è una realtà che sta facendo parlare di sé a Milano è il Portrait Hotel, il nuovo hotel di lusso in centro a Milano che promette faville anche per quanto riguarda la ristorazione. Dopo aver aperto il suo ristorante 10_11, di cui vi abbiamo già parlato qui, ha accolto nei propri spazi, di recente, anche il Beefbar, un concept con già diversi sedi nel mondo dedicato, ça va sans dire, alla carne. Negli eleganti spazi che ricordano un po’ una brasserie newyorchese, un po’ un ristorante di lusso di una qualsiasi megalopoli, si servono non solo tagli pregiati come kobe e wagyu, ma anche ‘semplici’ bistecche, paste e risotti, piatti che strizzano l’occhio allo street food (tacos di angus, baby kebab, quesadillas, bun e gyoza) e qualche portata vegetariana. Noi lo abbiamo provato per pranzo, scegliendo dalla carta, per iniziare, “tartare e tatin“, dei deliziosi bocconcini di tartare di vitello racchiusi in un wafer al sesamo e nocciola pralinata, un’insalata di spinaci, fagiolini, formaggio Manchego e dry miso, e il croque sando, un paninetto con prosciutto di manzo, formaggio filante e salsa al burro e tartufo da volare via. Con la medesima salsa, la Beefbar sauce, viene condita anche la portata principale che dividiamo, un saporito filetto nostrano accompagnato da patatine fritte e da un purè con bottarga karasumi di kobe davvero notevole. Notevole è anche il conto, 130€ in due a pranzo, senza vino né caffè. Ne è valsa la pena? Nel complesso, sì. L’ambiente è un po’ rumoroso ma di impatto, il servizio molto cortese e gli ingredienti sicuramente di livello. Forse non un ristorante da tutti i giorni, ma per un’occasione speciale o un pranzo di lavoro importante, non abbiamo dubbi diventerà un punto di riferimento in zona San Babila.

BEEFBAR. Corso Venezia 11, Milano. 02 50037500. Aperto tutti i giorni (12:30-15 e 19-23).

I CUBETTI

Carichi di aspettative, come sempre quando in città sbarca un nuovo ristorante giapponese, siamo stati a provare I Cubetti, nuova gastronomia nipponica in zona Solari. Nel menu, di giusta lunghezza, campeggiano piatti simboli della tradizione del Sol Levante: gyoza, karaage, omusubi, tre tipi di ramen e altrettanti di curry. Noi iniziamo dividendo due (piccolissimi) antipasti: il mozukusu (alghe mozuku, le nostre preferite, immerse in una salsa d’aceto giapponese), e un mix piccante di carote e bardana. Proseguiamo con del curry rice semplice di carne, con davvero poca carne, e un ramen tonkotsu, anche questo ben poco ricco, noodle e pezzetto di pancetta a parte. Ancora molto affamati, assaggiamo anche una torta al matcha, forse il miglior piatto della serata. Oltre alle porzioni, anche l’ambiente è davvero minimal e il pur gentile servizio non riesce comunque a scaldare un’atmosfera davvero ‘scarna’. In compenso, il conto è di 60 euro in due. Ahinoi, non credo ricorderemo questa cena molto a lungo.

I CUBETTI. Via Montevideo 4, Milano. 379 254 3592. Aperto tutti i giorni (12-15 e 19-23) tranne domenica e lunedì.

FUJITA

Ristoranti Milano
L’okonomiyaki di Fujita | © Dario Cosentino

Un altro giapponese che non ci ha entusiasmato è Fujita, in zona Lambrate, dove siamo andati per un pranzo veloce complici le numerose recensioni positive. In questo ristorante aperto da poco più di un anno e dall’ambiente un po’ spoglio si possono ordinare alcuni piatti caldi tra cui gyoza, yakisoba, hamburger alla giapponese e noodles. A cena il menu si allunga, ma non di molto, con alcune pietanze a base di pesce crudo (principalmente tonno e salmone). Noi abbiamo ordinato un okonomiyaki a nostro avviso un po’ indietro di cottura e degli spiedini di pollo buoni, ma non memorabili. Di positivo c’è che a pranzo si riesce a mangiare con circa 12 euro, grazie a menu fissi che prevedono un piatto principale e un contorno di accompagnamento (riso o verdure). Servizio un po’ sott’acqua, ma visto che in zona non ci sono grandi alternative, se ci capitate potrebbe comunque essere una buona opzione.

FUJITA. Via Ronchi 39, Milano. 02 8398 2225. Aperto tutti i giorni (12-15 e 18:30-23).

PIZZERIA NATURALE

Una pizza di Pizzeria Naturale | © Alice Caprotti

Tentati dalla sua posizione strategica praticamente sotto al Bosco Verticale, siamo venuti a pranzo da Pizzeria Naturale. Sul menu le pizze sono divise tra classiche, stagionali e d’autore, le più creative. La ‘naturalità’ del nome fa riferimento agli impasti, prodotti almeno 24 ore prima dell’utilizzo, senza uso di lieviti, con farine provenienti da piccole produzioni e con latticini di caseifici noti per l’utilizzo di lieviti naturali. Noi abbiamo assaggiato diverse pizze tradizionali come la Norma o la Napoli, e d’autore come la O’ Sole mio con salsa di pomodori gialli, mozzarella di bufala, fiori di zucca, alici, polvere di olive nere, datterini confit e olio al basilico. Vorremmo poter dire che la bontà della pizza era direttamente proporzionale alla quantità degli ingredienti ma così non è stato. Anche le pizze più semplici non ci hanno conquistato e l’impasto non ci è sembrato particolarmente leggero. Il dehors all’aperto a due passi dalla Biblioteca degli Alberi e a vista grattacieli resta però molto gradevole, soprattutto per pranzi in compagnia.

PIZZERIA NATURALE. Via Gaetano de Castillia 24, Milano. 02 87066934. Aperto tutti i giorni (12-15 e 19-23:30).

LISBETH

Ristoranti a Milano Lisbeth
Le pupusas e la quesadilla di Lisbeth | © Tommaso Prada

Abbiamo provato tante volte i prodotti da forno (buonissima la focaccia con prosciutto e formaggio!) di questo locale a pochi passi dalla Martesana e da via Padova. Quando abbiamo scoperto che Lisbeth non era solo un fornaio e una gastronomia, ma anche un ristorante di cucina di El Salvador non ci abbiamo pensato due volte e ci siamo fiondati per un pranzo. In menu ci sono piatti conosciuti come hamburger e hot dog ma, ovviamente, sono state le specialità sudamericane ad attirare tutta la nostra attenzione. Non potevamo non prendere uno dei piatti più famosi della cucina salvadoregna, le Pupusas, una sorta di tortillas farcite con gli ingredienti più disparati che si sono rivelate eccezionali. Merito della loro piacevolissima consistenza soffice e a un gusto che alterna la spinta di sapore di quelle con maiale e formaggio e con jalapeno e formaggio e la delicatezza di quella con il loroco (un fiore aromatico). Abbiamo poi assaggiato la yuca fritta, un tubero dal sapore simile alla patata, accompagnata da costine di maiale cotte perfettamente. Con un languorino ancora presente, abbiamo fatto una capatina in Messico prendendo una buonissima quesadilla, così traboccante di carne, cheddar e salsa che quasi non si riusciva a tenere in mano. Forse lo avrete capito, per i piatti leggeri dovete cercare altrove. Se, però, siete alla ricerca di un posto senza fronzoli in cui sperimentare una cucina non molto rappresentata in città è qui che dovete venire. L’ambiente è carino e luminoso ma assolutamente dimenticabile e il servizio non molto organizzato anche se davvero appassionato e volenteroso. Con una ventina di euro a testa uscirete rotolando e dovrete stare attenti a non cadere nella Martesana!

LISBETH. Via Arici 34, Milano. 02 23165486. Aperto tutti i giorni (07-22, gio-sab fino a mezzanotte).

RADICI BOTTEGA DI QUARTIERE

Ristoranti a Milano Radici
Il tagliere di Radici | © Tommaso Prada

Per l’ennesima volta quello che doveva essere un semplice aperitivo con un calice di vino si è trasformato in una vera e propria cena. A questo giro la “colpa” è di Radici, un locale dalle forti influenze pugliesi tra Turro e Gorla che, oltre a una selezione di vini molto vasta e interessante, ha un menu talmente invitante – con taglieri, crostoni e piccoli piatti da condividere come polpette, parmigiana, purea di fave con cicoria e tanti altri – che non poteva essere sprecato prendendo solo qualcosa da stuzzicare. Ci abbiamo quindi dato dentro accompagnando un calice di Negroamaro bianco con un enorme tagliere di salumi, formaggi, nodini di mozzarella, olive, sott’oli e taralli in cui tutto era buonissimo, soprattutto un capocollo che si scioglieva in bocca. Con il secondo calice (sempre un Negroamaro ma stavolta rosé) abbiamo poi preso due crostoni con capocollo, stracciatella e olio all’arancia e con zucchine alla poverella e burrata. Abbiamo infine concluso con “la scarpetta di giù”, una ciotola di straordinario sugo di pomodoro e carne da accompagnare con il pane rigorosamente sporcandosi le dita… e i vestiti. Alla fine eravamo abbastanza provati dal cibo e siamo andati via prima del concerto in programma. La prossima volta (perché sì, ci sarà sicuramente una prossima volta) ci fermeremo anche per assistere a uno degli spettacoli in calendario ogni settimana. Oltre a vino e cibo assolutamente di qualità, il servizio gentilissimo e un’atmosfera allegra (solo forse un po’ troppo rumorosa) unite a un conto sicuramente onesto (70 euro in due) hanno reso Radici uno dei nostri nuovi posti del cuore. Riusciremo in futuro a farci solo un aperitivo?

RADICI BOTTEGA DI QUARTIERE. Via Dolomiti 11, Milano. 351 7311383. Aperto tutti i giorni (18:30-23:30, ven-sab fino all’1, dom 12-20) tranne lunedì.

SITAR

Da qualche mese a Milano ha aperto un nuovo ristorante indiano dalle parti di Piazza Napoli. Complice una delle nostre cene di redazione, abbiamo ordinato da una carta parecchio lunga alcuni dei prodotti simbolo della cucina indiana, qui proposta in una versione influenzata dalle tradizioni culinarie del Bangladesh, Paese d’origine di uno dei soci. Abbiamo iniziato dalle classicissime samosa, passando per il pane naan (all’aglio, al burro e al formaggio), per il chicken tikka masala e per il daal di lenticchie. Ma non è tutto. Abbiamo ordinato anche le melanzane arrosto, del riso allo zafferano e limone e un biryani d’agnello. Se alcuni piatti erano decisamente più saporiti e convincenti di altri, ad accomunare tutte le portate sono state delle porzioni veramente esigue, con giusto qualche pezzo di carne o pesce immersi in un’abbondantissima salsa. Atmosfera spartana, conto (grazie anche al 20% su The Fork) attorno ai 25€ a testa e servizio cortese completano un’esperienza nel complesso sufficiente ma non indimenticabile.

SITAR. Via Vespri Siciliani 5, Milano. 337 1602947. Aperto tutti i giorni (11-14:30 e 18:30-23) tranne martedì.

MACELLERIA POPOLARE

Correva l’anno 2015 quando sul blog vi parlammo per la prima volta di Giuseppe Zen e del suo Mangiari di Strada, che a Lorenteggio aveva dato il via, si può serenamente affermarlo, alla grande stagione dello street food a Milano. Quel luogo non aveva ahinoi avuto una storia lunghissima, ma il format era stato poi replicato al mercato comunale di Piazza XXIV Maggio, zona Colonne. Dove ci siamo diretti, un po’ casualmente, qualche sera fa, per una cena decisamente informale sui tavoli in legno ‘comuni’ vista Darsena. Tra rassicuranti polpette della nonna, vari tagli (dal roast beef alla costata, dalla tagliata alla fiorentina), salsicce e filetti, largo spazio nel menu scritto col gesso sulle lavagne sopra al bancone lo trovano tipologie e piatti di carne ben meno usuali: cervelline fritte, lampredotto, fegatelli in rete, zampa alla parmigiana e così via. Il minimo comune denominatore? La ricerca di produttori all’altezza e il controllo maniacale su tutta la filiera. Che si sente, eccome se si sente. Noi abbiamo assaggiato un clamoroso (!) panino con la genovese, delle morbide e saporitissime bombette, i mondeghili e le suddette polpette, ma anche le tipiche stigghiole palermitane e una sensazionale tartare. Come avevamo notato da Mangiari di Strada, anche qui, in assenza di servizio e vista la totale informalità dell’esperienza, il conto è abbastanza salato (tenete in conto circa almeno una ventina di euro per saziarvi, che salgono inevitabilmente bevendo qualcosa), ma la carne assaggiata non ci fa assolutamente pentire di aver messo mano al portafogli. Anzi, dobbiamo tornare al più presto perché midollo e salsicce erano terminate. Preparatevi a un po’ di coda e di attesa, specie negli orari ‘clou’, ma se non trovaste da sedervi, potete anche solo fare la spesa oppure fare take away dei piatti già cucinati.

MACELLERIA POPOLARE. Piazza XXIV Maggio 4, Milano. 02 39468368. Aperto tutti i giorni (10-21:30, sab fino alle 22) tranne domenica e lunedì.

MEAT CREW AMERICAN BURGER

Ristoranti a Milano Meat Crew American Burger
Gli hamburger e le patatine di Meat Crew | © Tommaso Prada

Dopo avervene parlato solo pochi giorni fa, siamo già stati a provare per pranzo il fast food di Mocho in viale Bligny. Nonostante le lunghissime code che ogni giorno il popolare youtuber documenta sui social, noi (complice l’ora da brunch) abbiamo atteso solo una decina di minuti. Il locale si compone di un’unica stanza non grandissima, a cui si aggiunge un piccolo dehors esterno per un totale di una cinquantina di posti. Come in ogni fast food, l’ordine si effettua al bancone per poi essere serviti al tavolo, e spesso è proprio Mocho a farlo. Lasciamo a voi decidere se vale la pena arrivare magari dall’altra parte della città e fare anche un’ora di fila per un panino. Noi ci limitiamo a dire che l’hamburger (qui in versione smash) è davvero davvero buono. Le due fette di carne con quella crosticina croccante che ci fa impazzire si amalgamano perfettamente con le quattro fette di formaggio, il bacon e la salsa e si va ad aggiungere all’hamburger di Chuck’s da Sidewalk Kitchens e a quello di Joe Bastianich al Mercato Centrale in una sacra triade dello smash burger a Milano. Una menzione la meritano senza dubbio anche le patatine, croccanti e gustose (manca forse solo un po’ di sale), soprattutto nella versione pimpata con chili e formaggio. I prezzi, ovviamente, non sono più quelli dei fast food della nostra infanzia. Per il menu con hamburger, patatine e bibita (free refill) spenderete sui 20 euro, costo assolutamente in linea con quello di altri locali dello stesso genere. Difficile capire oggi se sarà vera gloria o se una volta sgonfiato l’hype il successo si ridimensionerà. Noi sicuramente torneremo a trovare Mocho, magari premendo l’acceleratore del porcometro provando il milk-shake con il bacon (ebbene sì) e il panino con mac‘n cheese.

MEAT CREW AMERICAN BURGER. Viale Bligny 18, Milano. 3371412085. Aperto da giovedì a domenica (19-23, sab-dom dalle 12).

PAN

Anche in questo caso non siamo riusciti a resistere alla tentazione di provare la nuova creatura di Yoji Tokuyoshi, di cui vi abbiamo appena parlato nelle novità di maggio. Nomen omen, Pan è di base una panetteria, ed è proprio un bancone di prodotti da forno ad accogliervi nel piccolo locale in zona Dateo. Qui troverete pizze, brioches dolci e salate, cheese cake e altri dolcetti dall’aspetto meraviglioso. Sulla parete, invece, il pane esposto in bella mostra, tra cui il celebre shokupan, il panino al latte nipponico utilizzato (anche) per il katsusando, una sorta di sandwich orientale che ultimamente sta spopolando anche a Milano (complice l’altro “figlioccio” di Yoji, la Katsusanderia). Ma non è tutto! Grazie ad alcuni tavolini sia all’interno che all’esterno del locale qui ci si può intrattenere per un pranzo, che assume la formula di brunch durante il fine settimana. La carta è molto striminzita e comprende alcuni antipasti come il karaage di pollo (bocconcini panati e fritti e conditi con salsa teryaki, davvero sensazionali), panzanella e asparagi mimosa, con uovo e salsa sumiso. Tra i piatti principali campeggiano la shakshuka di pappa al pomodoro (una sorta di uovo al sugo di pomodoro, curiosa incursione dello chef nella cucina israeliana), il filetto di maiale scottato con maionese alla nduja e un salmone don davvero gustoso, ciotola di riso basmati con salmone scottato e un arcobaleno di verdure condite. Aggiungeteci degli ottimi consigli in fatto di vini naturali, e uscirete come noi da questa prima esperienza davvero soddisfatti. Unico appunto negativo, è stato impossibile comunicare con il personale telefonicamente, ma siamo fiduciosi che il servizio migliorerà con il tempo.

PAN. Via Leopoldo Cicognara 19, Milano. 340 8551831. Aperto tutti i giorni (8:3017, ven-dom anche 18-23:30) tranne il martedì.

Voi avete mai provato uno di questi ristoranti a Milano? Come vi siete trovati? Ditecelo qui sotto, oppure sulla nostra pagina Instagram!

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3 commenti

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